27 Marzo 2000 – Vladimir Putin Presidente della Federazione Russa

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Il 27 Marzo 2000 Vladimir Putin divenne Presidente della Federazione Russa. Designato come successore di Boris Eltsin nel corso del 1999, Putin seppe vincere le elezioni russe presentandosi come l’uomo nuovo che avrebbe risolto la profonda crisi economica che aveva notevolmente abbassato gli standard di vita della popolazione russa.

L’arrivo di Putin al Cremlino segnò indubbiamente un cambiamento delle politica russa non solo dal punto di vista interno, ma anche per quel che riguarda la politica estera. La Federazione Russa, infatti, dal 2000 cercò di riaffermarsi come attore forte dello scenario politico internazionale. Con Putin, infatti, Federazione Russa tornerà ad assumere un ruolo di primo piano nei fori internazionali e per la gestione delle questioni globali, emergendo come un attore indipendente ed imprevedibile negli affari internazionali.

Putin mantenne la carica di Presidente fino al 2008, per diventare Primo Ministro fino al 2012 (con Dmitrij Medvedev Presidente), e tornare alla presidenza dopo le elezioni del  Maggio 2012. In questa maniera Putin si è assicurato la continuità del suo potere per oltre 15 anni.

24 febbraio 1946 – Peròn presidente dell’Argentina

Juan Domingo Perón
Juan Domingo Perón

Il 24 febbraio 1946, il popolo argentino, chiamato a votare per le elezioni politiche, elesse Juan Domingo Peròn come presidente con il 52,83% dei consensi. Fu l’ultima volta che in Argentina votarono solamente i cittadini di sesso maschile. Peròn si contraddistinse per la sua mediazione in politica tra capitalismo e socialismo, dando vita al cosiddetto “peronismo”, mentre fu conosciuto in ambito internazionale per aver dato ospitalità ai criminali di guerra nazisti fin dalla Seconda Guerra mondiale.

La figura di Perón all’interno del governo militare e la sua stretta alleanza con le organizzazioni sindacali, aveva generato fin dall’inizio una forte opposizione sia all’interno che all’esterno delle forze armate, in particolare nelle classi medie e superiori. Tuttavia, il sostegno popolare, organizzato dal partito laburista e la UCR Giunta Rinnovatrice, consegnò a Peròn la vittoria in tutte le province ad eccezione di Corrientes.

Peròn fu l’unico cittadino argentino eletto presidente per tre volte: la prima nel periodo 1956-52, la seconda tra 1952 e il 1958, che non si completò a causa del colpo di stato militare del 16 settembre 1955, e l’ultima il 23 settembre 1973, dopo 18 anni di esilio, per il periodo 1973-77, che terminò con la sua morte. Fu succeduto dalla vicepresidente, moglie di Peròn, Marìa Estela Martìnez de Peròn.

27 Dicembre 1947 – Enrico De Nicola promulga la Costituzione della Repubblica Italiana

Enrico De Nicola firma la Costituzione alla presenza di Alcide De Gasperi e Umberto TerraciniApprovata dall’Assemblea Costituente il 22 Dicembre 1947, la Costituzione della Repubblica Italiana venne promulgata dal Capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola il 27 Dicembre successivo. Lo stesso giorno, il testo della Costituzione venne pubblicato nell’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Sorta dalla ceneri del ventennio fascista e dalle distruzioni fisiche e morali del secondo conflitto mondiale, la Costituzione rappresentò un momento di unità e condivisione di un paese che tentava di rinascere e riscoprirsi dopo il buio bellico.

Non a caso, pertanto, la Costituzione si caratterizza come mezzo di compromesso delle diverse forze politiche presenti in Costituente e si pone all’avanguardia in merito alle categorie dei diritti contemplati e tutelati. Un parlamentarismo forte sarebbe stato, nell’idea dei padri costituente, il metodo più efficace per la rinascita di governi autoritari.

22 Dicembre 1947- Approvata la Costituzione della Repubblica Italiana

firma-costituzione-italiana_54_3618Con la proclamazione del Regno d’Italia, la concessione e l’estensione dello Statuto Albertino nel 1861, si aprì il lungo percorso che portò all’approvazione della Costituzione della Repubblica Italiana il 22 dicembre 1947. La concessione dello Statuto nel Regno di Sardegna sancì il passaggio da monarchia assoluta a monarchia costituzionale. Esso rimarrà in vigore fino al 2 giugno 1946, giorno in cui con il Referendum Istituzionale, per la prima volta a suffragio universale femminile e maschile, il popolo scelse la forma di Stato dell’ Italia. Parallelamente al referendum si svolsero le elezioni dell’ Assemblea Costituente ( 556 deputati, i quali redassero una nuova Costituzione che andò a sostituire lo Statuto Albertino). Eletta con il sistema elettorale proporzionale i suoi compiti erano: il voto di fiducia al governo, l’ approvazione delle leggi di bilancio, la ratifica dei trattati internazionali, assegnare al Governo le funzioni legislative. Dopo l’approvazione da parte dell’ Assemblea (453 voti a favore) Enrico de Nicola promulgò la Costituzione che entrò in vigore il 1° Gennaio 1948.

14 dicembre 1989 – Cile, prime elezioni libere dopo Pinochet

PinochetDopo un attentato alla vita di Augusto Pinochet, la giunta militare cilena cominciò ad allentare la presa del potere e del controllo politico. Così nel 1988 un plebiscito fu indetto per votare un mandato di 8 anni al dittatore. I sostenitori del No vinsero con il 55,99%, costringendo Pinochet a lasciare il potere dopo la convocazione di elezioni democratiche decisa per il 14 dicembre 1989. Furono le prime elezioni libere dopo una dittatura durata 16 anni e videro la vittoria del candidato di centro-sinistra Patricio Aylwin Azócar.