28 febbraio 1991 – Si conclude la Guerra del Golfo

Prima Guerra del Golfo
Prima Guerra del Golfo

Nonostante l’Iraq avesse riconosciuto il Kuwait, il 2 agosto 1990 il presidente Saddam Hussein decise di intraprendere la Prima Guerra del Golfo. Le truppe irachene invasero il Kuwait con lo scopo di acquisirlo sulla base della comune identità etnica. Immediatamente l’ONU condannò l’azione irachena, invitando il presidente Hussein a ritirare le truppe con la risoluzione 660 e imponendo sanzioni economiche con la 661. Si passò dalle minacce ai fatti con la risoluzione numero 678, che diede l’ultimatum a Saddam Hussein, che tuttavia  non si ritirò dal Kuwait.

Gli Stati Uniti, intanto, avevano messo insieme una coalizione di 34 stati, tra cui l’Italia. Subito dopo la scadenza dell’ultimatum, si procedette al bombardamento aereo di basi missilistiche e infrastrutture con l’operazione Tempesta nel deserto, il 17 gennaio 1991. Successivamente partì l’attacco via terra, fino a quando non si penetrò nel territorio iracheno con l’operazione Desert Sabre. Il 28 febbraio 1991 la guerra fu considerata finita, quando il presidente George H. W. Bush dichiarò terminate le ostilità.

Molte furono le controversie in merito alle azioni americane, che spesso oltrepassarono il mandato dell’ONU. I paletti stabiliti dall’organizzazione internazionale prevedevano la sola evacuazione irachena dal Kuwait. Altro punto controverso fu l’utilizzo di un vaccino sperimentale iniettato alle truppe statunitensi e che ebbe come conseguenza malformazioni e malattie incurabili per i soldati e per i loro figli.

Nonostante le truppe americane avessero avuto la possibilità di arrivare a Bagdad, il presidente Bush senior decise di fermarsi per non creare un vuoto di potere e degli sconvolgimenti che avrebbero potuto complicare ulteriormente la situazione in Medio Oriente.

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